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La semola si ottiene grazie alla rottura dei semi operata
con successivi passaggi del frumento fra i cilindri
rigati dei laminatori, presenti nei molini. Se si rimacina
il tutto si ottiengono altri sottoprodotti più
fini, chiamati tritello, farinaccio e farinetta.
Il tritello è ciò che rimane dopo l'ultima
rimacina dei semolini.
Caratteristiche chimiche e nutritive
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Per la sua ricchezza di principi nutritivi e più
particolarmente in estrattivi inazotati costituisce
un ottimo alimento per il bestiame d'ogni specie e fase
di allevamento.
Utilizzo in zootecnia
Questo mangime si presta alle più svariate
condizioni dietetiche dei vari animali in allevamento.
Bovini
Può essere usato nei bovini da carne
nella percentuale massima di un terzo della miscela
di concentrato. Non così ricco di cellulosa come
la crusca e il cruscello, il tritello ha un tenore proteico
un pò più elevato ed un valore nutritivo
totale superiore essendo molto appetibile.
Nei bovini da carne non conviene in genere sostituire
i cruscami con il tritello.
Suini
Costituisce un alimento molto popolare e diffuso per
i suini, per gli eccellenti risultati che ottiene quando
viene somministrato in aggiunta a cereali interi e ,nel
caso di magroncelli e lattoni, con sufficiente supplemento
proteico, sotto forma di panelli e semi oleosi oppure
ancor meglio con siero di latte.
Quando il valore commerciale del tritello di frumentosia
inferiore aquello del mais e di altri cereali, esso
può usarsi come nei suini come sostituto parziale
dei cereali stessi.
Pollame
Si può usare il con una certa larghezza nella
composizione di miscele sia per pulcini che per
ovaiole. La percentuale massima non dovrebbe
superare il 20% della miscela totale. Nel pollame da
ingrasso da rese inferiori a quelle delle farinette,
per il minor contenuto energetico.
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